Comunicato stampa – Il buongiorno si vede dal mattino. “I Sindaci non studiano”. “I Sindaci non capiscono”.

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“Leggo con un certo sconcerto l’intervista all’Assessore regionale dei lavori pubblici - dichiara il Presidente di ANCI Sardegna, Emiliano Deiana questa mattina in un post su facebook in risposta alle affermazioni dell’Assessore Balzarini in una intervista pubblicata stamane dall’Unione Sarda – il modello è il solito: lo scaricabarile verso gli enti che considerano “sottordinati”, i comuni. Un modello aggravato dalla visione che le élites burocratiche e cattedratiche hanno dei rappresentanti del popolo eletti direttamente dai cittadini: poco meno che un fastidio.

A ciò si aggiunge questa visione paternalistica che la Regione dà i soldi ad enti, i comuni, che altrimenti non avrebbero nemmeno senso di esistere sulla faccia della terra tanto sono un inutile fastidio. “I sindaci non studiano”. I “sindaci non capiscono”.

Prosegue Deiana: “Caro assessore i sindaci, la stragrande maggioranza dei sindaci e degli amministratori, studiano e lavorano anche al di là delle competenze che le norme gli attribuiscono anche per far fronte alle insensatezze – per usare un termine adeguato alle istituzioni – prodotte da chi ha studiato e da chi capisce.

Nelle amministrazioni comunali abbiamo molti difetti e molte mancanze. Agiamo tutti i giorni col rischio concreto di sbagliare. Quando sbagliamo paghiamo direttamente, senza possibilità di scampo. E quando sbagliamo abbiamo un giudice supremo che ci giudica: la nostra cittadinanza nella quale siamo immersi.

Dare a intendere alla pubblica opinione sonnacchiosa che la colpa dei ritardi degli appalti sardi sia dei sindaci non solo è fuorviante, ma è palesemente falso. Abbiamo chiesto e dimostrato di voler far prevalere nei rapporti con la Regione atteggiamenti collaborativi anziché competitivi: queste parole sono la paga per tutti gli atteggiamenti di responsabilità dimostrati in questi anni.

Ma, come si dice?, ci siamo abituati. Così come siamo abituati ad affrontare i problemi in una solitudine politica e istituzionale paurosa che sta minando la rete democratica di base. Siamo altresì abituati agli elogi evidentemente strumentali la mattina e alle accuse prive di fondamento alla sera.

Ma noi siamo le stesse persone la mattina e le stesse persone la sera. Persone che svolgono una funzione con responsabilità inenarrabili per un tozzo di pane. Ci sono sindaci, ad esempio, che percepiscono venti volte meno delle alte burocrazie e apparati regionali nel completo silenzio della stampa e nell’incoscienza della pubblica opinione.

Ma siamo forti e determinati ad andare avanti nella tutela delle nostre comunità nonostante le parole in libertà dalle quali, chi ha responsabilità politiche maggiori, avrà l’accortezza di prendere immediatamente le distanze.

Altrimenti, anche se non capiamo e non studiamo un minimo di intuizione sul metodo aristotelico riusciamo ancora ad imbastirla.

Da Presidente di Anci Sardegna sto ancora attendendo dall’Assessore ai lavori pubblici della Regione Sardegna notizie su quella “strada della morte” che corrisponde alla sigla SS 129, Trasversale Sarda. Ma sono un tipo paziente. Molto meno tuttavia dei sindaci che rappresentano quei luoghi e i familiari delle decine di vittime”.

Emiliano Deiana

Anci Sardegna

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