Dl. PA – Public Policy, rinviata al 2015 la Centrale Unica di Committenza per i Comuni non capoluogo
In Commissione Affari Costituzionali alla Camera è stato approvato un emendamento al dl Pa, che rinvia di un anno il ricorso alla Centrale Unica di Committenza per i Comuni non capoluogo: le misure entreranno in vigore il primo gennaio 2015 quanto all’acquisizione di beni e servizi e il primo luglio 2015 quanto all’acquisizione di lavori.
La proroga potrà sbloccare (anche se dalla data di pubblicazione della conversione in legge del Dl n. 90 che ora è in discussione appunto in Parlamento) la ripresa degli acquisti che avevano subito uno stop con il Dl 66/2014: l’Autorità Nazionale Anticorruzione infatti, nonostante le richieste di ANCI e l’accordo in Conferenza Stato-Città, ha deciso di non rilasciare i Cig (codici identificativi delle gare) ai Comuni non capoluogo.
Il Presidente dell’ANAC aveva inviato il 17 luglio scorso una lettera al Ministro dell’Interno e al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, in cui veniva ribadito che – nonostante l’accordo raggiunto tra ANCI e Governo, in Conferenza Stato-Città il 10 luglio scorso sulla concessione del Cig – “ai Comuni non capoluogo che dal 1° luglio non abbiano potuto ricorrere con le attuali modalità previste, ancora in gran parte da attuare, alle acquisizioni suddette, a prescindere dalla tipologia e dal valore”, l’Autorità “doveva opporre il diniego al rilascio dei CIG nei confronti di tutti i soggetti che non agiscano in ottemperanza alla norma” auspicando un “urgente intervento normativo che disponga la proroga dei termini così come definiti nell’intesa”.
A tal proposito, ANCI Sardegna ha posto, ancora una volta, il problema della vigenza della norma regionale di rinvio al 1 gennaio 2015 (disposto con il comma 32, dell’art. 1 della L.R. n.7/2014). Il Presidente ANAC, infatti, pur in presenza di un intervento normativo regionale che ha disposto la proroga dei termini, non ha proceduto in merito.