Comunicato stampa: Anci Sardegna chiede un serrato confronto con la Giunta Regionale e il Consiglio al fine di migliorare la tutela della salute e l’erogazione dei servizi sanitari a favore di tutti i cittadini sardi al di là di dove hanno eletto il proprio domicilio.

Ieri mattina, nella Sala Giunta del Comune di Oristano, si sono riuniti – insieme al Presidente e al Comitato Esecutivo di Anci Sardegna – i Sindaci dei Comuni sedi ospedaliere. 

La riunione – convocata d’urgenza su richiesta dei primi cittadini – si è resa necessaria per discutere di un documento sulla “riorganizzazione della rete chirurgica” che sarebbe dovuto andare in approvazione in Giunta Regionale ed é servita per dare risposte al crescente clima di incertezza sempre più diffuso tra gli amministratori locali, i comitati civici e soprattutto nei cittadini sardi.

La natura del documento tecnico – totalmente sconosciuto ad Anci e Cal-  non ha avuto nessun passaggio di mediazione politico-istituzionale e questo ha provocato forte preoccupazione e allarme  tra i Sindaci, tra il personale medico, tra i cittadini e, indistintamente, fra gli amministratori dei comuni sede di ospedale, in particolare quelli di sede disagiata e nei cd Dea di completamento su più stabilimenti (Olbia –Tempio -La Maddalena, Carbonia – Iglesias, Alghero – Ozieri).

Nella riunione è stato ribadito da tutti gli intervenuti il pieno sostegno del sistema delle Autonomie Locali alla Regione Sardegna nella battaglia circa il rispetto e l’applicazione delle previsioni normative relative all’art. 3 del DM 70/2015 che testualmente recitano: “Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e di Bolzano applicano il presente decreto compatibilmente con i propri statuti di autonomia e con le relative norme di attuazione e, per le regioni e le province autonome, che provvedono autonomamente al finanziamento del Servizio sanitario regionale esclusivamente con fondi del proprio bilancio, compatibilmente con le peculiarità demografiche e territoriali di riferimento nell’ambito della loro autonomia organizzativa” in relazione ai rilievi mossi dal Ministero della Salute alla Regione.

È infatti evidente, e in totale contraddizione con le previsioni dell’art. 3 del DM 70, che l’adozione di alcuni atti da parte della Giunta Regionale o dell’ATS “dimentichino” la facoltà della Regione Autonoma della Sardegna di deroga prevista dalla legislazione vigente in relazione alla rete ospedaliera secondo il principio chiaro ed esplicito che “chi paga la sanità con risorse proprie ha facoltà di organizzarsi come meglio crede”.

Per evitare questa discrasia Anci Sardegna chiede che venga immediatamente portato alla discussione con gli Enti Locali e col Consiglio Regionale un nuovo Atto Aziendale in linea con le previsioni del documento di riorganizzazione della rete ospedaliera che, appunto, deroga ad alcune prescrizioni del DM 70/2015, un documento che dal lato dell’esercizio dell’autonomia Anci Sardegna giudica troppo timido e non aderente alle esigenze della realtà sarda.

Da più parti si è inoltre evidenziata la situazione paradossale e del tutto inaccettabile secondo la quale ATS ed il suo manager operino ed assumano decisioni sulla base del primo Atto di riforma della Rete Ospedaliera licenziato dalla giunta nel 2015 ignorando e disattendendo al Piano per la riorganizzazione della rete ospedaliera della Sardegna approvato nel 2017 dal Consiglio Regionale.

I Sindaci riuniti hanno avanzato serie e fondate perplessità sul funzionamento dell’ATS in una regione vasta e complessa come la Sardegna e con profonde differenze geografiche e insediative.  Inoltre avanzano  la proposta che gli atti di indirizzo e l’approvazione dello stesso Atto Aziendale siano di competenza dei primi cittadini (oggi possono solo esprimere un parere non vincolante) così come avviene, ad esempio, nella Regione Toscana, ovvero attraverso la procedura rafforzata di Intesa in sede di Conferenza Regione-Enti Locali. Sarebbe un modo per rendere democratici i processi decisionali e valorizzare il ruolo dei rappresentanti delle comunità locali.

I Sindaci rivendicano la possibilità di concorrere a creare un sistema che spenda meno e meglio che concorra: ad abbattere le liste d’attesa, gli intollerabili sprechi; all’uso appropriato dei farmaci, a valorizzare i risultati del sistema dell’Areus sull’emergenza-urgenza; a creare una reale rete di medicina del territorio più vicina ai bisogni dei cittadini in particolare di quelli più fragili; che rafforzi le strutture mediche e paramediche e la mobilità degli operatori anche verso le aree geografiche più disagiate.

La Regione, d’intesa con gli Enti Locali, si deve dotare di un vero Piano Sanitario che guardi alla Sardegna del 2050 con particolare attenzione ai temi della qualità della vita, della denatalità, della medicina di prevenzione, degli stili di vita, delle epidemiologia, dei tassi altissimi di suicidi, dell’abuso di psicofarmaci, delle dipendenze.

Anci Sardegna lancia la sfida alle forze politiche per ridisegnare le priorità, per smontare una visione ragionieristica della sanità, per ridemocratizzare i processi decisionali e dare voce ai sardi, per sburocratizzare le procedure, per ridare il primato alla politica al fine di trovare soluzioni sostenibili e attuabili, per ridisegnare la medicina del territorio, per rafforzare la rete dell’emergenza-urgenza.

Per questo Anci Sardegna chiede un serrato confronto con la Giunta Regionale e il Consiglio al fine di migliorare la tutela della salute e l’erogazione dei servizi sanitari a favore di tutti i cittadini sardi al di là di dove hanno eletto il proprio domicilio.

Presenti alla riunione:

Emiliano Deiana, Presidente Anci Sardegna
Salvatore Masia, Esecutivo Anci Sardegna
Francesco Mura, Esecutivo Anci Sardegna

Massimo Zedda, Sindaco di Cagliari
Andrea Lutzu, Sindaco di Oristano
Davide Burchi, Sindaco di Lanusei
Mauro Usai, Sindaco di Iglesias
Marco Murgia, Sindaco di Ozieri
Angelo Sini, Presidente Unione dei Comuni Logudoro
Gianfranco Soletta, Presidente della Conferenza socio-sanitaria di Sassari
Marco Sebastiano Falchi, Sindaco di Muravera
Alessandro Defrassu, Sindaco di Ghilarza

Anci Sardegna

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