Caro Felice,

rispondo con piacere alla tua lettera assicurandoTi che Anci Sardegna e il suo presidente parteciperanno – analogamente a quanto già fatto in simili iniziative di comparto – alla manifestazione promossa dal Movimento dei Pastori per il 2 agosto a Cagliari. 

Naturalmente, fatta salva l’autonomia di ciascun comune, informeremo gli enti aderenti alla nostra associazione sulle ragioni della vostra manifestazione e del grido di dolore che arriva dal mondo delle campagne.

Questo, in premessa, per quanto concerne gli aspetti “formali” della tua sollecitazione.

Nella sostanza mi fa piacere rilevare, tuttavia, la necessità che ponete sull’inquadramento della “questione dei pastori” su un campo più vasto della “semplice” – seppur fondamentale – ragione di comparto.

I pastori, difatti, non possono scindersi dai luoghi che abitano e lavorano: dai paesi e dall’ambiente naturale.

Più chiaramente: la “questione dei pastori” rientra e integra la questione della desertificazione umana, economica, sociale, antropologica, storica della Sardegna rurale, delle zone interne e dei paesi che muoiono per consunzione.

Qui mi pare di cogliere l’avanzamento politico e culturale che i pastori e i rappresentanti della democrazia di prossimità possono (e devono) proporre alle istituzioni nazionali e regionali, ai partiti e movimenti politici, alla complessità della comunità sarda a partire da coloro che vivono nelle aree urbane.

Con questo spirito collaborativo parteciperò alla manifestazione del 2 agosto e formulerò l’invito a partecipare agli altri sindaci della Sardegna. Una manifestazione che mi auguro serena, gioiosa, pacifica anche se netta dal punto di vista della rivendicazione visto il momento drammatico che si vive nel mondo delle campagne della nostra terra.

Il Presidente di ANCI Sardegna

Emiliano Deiana